Roof consultant

Uno dei servizi di ispezione offerti da QSC riguarda l’attività di roof consultant, con particolare attenzione alle coperture di grandi superfici commerciali e logistiche.

QSC grazie all’ esperienza acquisita offre un accurato lavoro di controllo tecnico sia in fase progettuale che esecutiva per evitare che eventuali mancanze o inosservanze delle norme e dei codici di buona pratica, possano compromettere le prestazioni del sistema andando a gravare sull’efficienza dell’intero edificio. L’obbiettivo è quello di eseguire una corretta progettazione e messa in opera della copertura per garantire il corretto funzionamento di ogni suo strato funzionale, evitando e/o correggendo possibili danni e difetti.

Grazie anche all’aiuto di apposite schede tecniche sviluppate in forma di check-list, gli ispettori possono svolgere un controllo puntiglioso di tutti gli aspetti necessari affinché il sistema copertura rispetti e assolva tutti i requisiti richiesti.

Fase 1 - Controllo progetto esecutivo e/o costruttivo

Durante questa prima fase, con l’acquisizione di tutta la documentazione necessaria, ci si preoccupa che vengano individuati in modo chiaro e univoco:

  • Il sistema di impermeabilizzazione;
  • La stratigrafia prevista;
  • I dettagli costruttivi delle giunzioni, dei sormonti (incollaggi/saldature) e dei risvolti;
  • Le modalità di applicazione;
  • Le modalità e le tempistiche degli interventi di manutenzione ordinaria.

L’ispezione si articola in una prima parte più generale di controllo di presenza dei documenti e congruenza tra le indicazioni e prestazioni indicate e una seconda parte di verifica tecnica effettuata su dimensionamenti e dettagli costruttivi. I controlli riguardano quindi i seguenti aspetti: 

  • Completezza, chiarezza e coerenza;
  • Affidabilità;
  • Rispondenza dei requisiti della costruzione.

Fase 2 - Controllo esecuzione dell’opera

Il controllo durante la fase di esecuzione viene anticipato dalla redazione di una programmazione di ispezioni in cantiere che QSC svolge settimanalmente verificando quanto segue:

  • Le lavorazioni ritenute critiche, le conformità stratigrafiche e la correttezza nelle modalità applicative; 
  • Le procedure di autocontrollo interne all’impresa su materiali e lavorazioni;
  • la presenza di eventuali danni o malfunzionamenti dello strato di tenuta e collaudo del sistema copertura.
  VERIFICA ATTIVITÀ
1 Materiali impiegati per l'intera stratigrafia
  • Misura a campione delle dimensioni relative a ciascuno degli elementi costituenti il “pacchetto” di finitura.
  • Verifica natura dei materiali impiegati.Compatibilità della posa del materiale con le condizioni climatiche (umidità e temperatura).

La verifica dei materiali impiegati viene effettuata controllando che gli stessi corrispondano alle prescrizioni progettuali. Si verifica inoltre che vengano rispettate le modalità e le condizioni di posa. I materiali sono controllati visivamente durante le visite programmate in cantiere.

 

  VERIFICA ATTIVITÀ
2 Sistemi di fissaggio (meccanici, a caldo e per incollaggio)
  • Verifica/Misura a campione della tipologia/dimensioni dei sistemi di interconnessione degli elementi appartenenti al “pacchetto” di finitura agli strati portanti sottostanti.

Si verifica che i sistemi di fissaggio dei vari strati che compongono la partizione siano idonei e rispettino quanto indicato in fase progettuale.
Nel caso di fissaggi meccanici, si verificheranno le caratteristiche fisiche e meccaniche dei tasselli e la compatibilità con il materiale che andranno a fissare, nonché che il numero e la posizione dei fissaggi sia congrua con quanto indicato dal progettista.
Nel caso di incollaggi sarà verificata la compatibilità chimica del prodotto di cui si prevede l’impiego, con la natura materica degli strati da collegare.

 

  VERIFICA ATTIVITÀ
3 Giunto
  • Tipologia e protezione dell’eventuale giunto strutturale o di dilatazione dai fenomeni di infiltrazione.

Se sono presenti giunti strutturali o di dilatazione si verifica che siano alloggiati e protetti adeguatamente in modo che non sia ostacolato il corretto deflusso delle acque.
Se protetto da scossaline si valuta il fissaggio meccanico di queste ultime in modo da prevenire un eventuale distacco in particolare se il fissaggio della scossalina fissa anche lo strato di tenuta.

 

  VERIFICA ATTIVITÀ
4 Acque meteoriche
  • Misura a campione delle dimensioni dei sistemi di smaltimento delle acque piovane.
  • Verifica a campione del calcolo del sistema di smaltimento delle acque meteoriche.
  • Sistemi di protezione da occlusioni e/o passaggi di animali.

Si verifica che il numero delle bocche di efflusso sia congruo con la portata di acqua che il sistema deve smaltire e che siano previste eventuali griglie di protezione da eventuali occlusioni di materiale vegetale presente in copertura. Se presente un troppo pieno, si controlla che sia posto ad un’altezza inferiore rispetto ad eventuali corpi emergenti.

 

  VERIFICA ATTIVITÀ
5 Macchinari
  • Controllo del sistema di supporto.
  • Bocchettoni di collegamento tubazioni attraversanti l'elemento di tenuta.

Se è previsto il collocamento di macchinari in copertura ci si assicura che essi siano sollevati dall’estradosso della copertura (almeno 80cm) attraverso un apposito sostegno che consenta di poter svolgere in comodità eventuali azioni di manutenzione e non interferisca con lo scorrimento delle acque meteoriche.

 

  VERIFICA ATTIVITÀ
6 Strato di tenuta
  • Lunghezza teli.
  • Fissaggio
  • Punti critici e risvolti
  • Verifica visiva di alcune patologie.
  • Formazione di eventuali zone di ristagno dell’acqua.

Prima della posa si verifica che le condizioni metereologiche siano conformi con quanto indicato dal produttore per evitare la formazione di macchie d’acqua, dovute a un’elevata umidità degli strati inferiori che devono essere completamente asciutti. Controllare anche il corretto lato di posa per non inficiare sulla resa dello strato.

CONTROLLO VISIVO

E’ il sistema più semplice ed immediato di collaudo che può essere sempre adottato, sia in corso di posa che dopo il completamento dell’elemento di tenuta. Si basa sul controllo che non vi siano tagli, altri danneggiamenti meccanici visibili sulla superficie delle membrane impermeabili prefabbricate (bitume polimero o polimeriche) o realizzate in opera (resino-cementizie, poliureiche, poliuretaniche, ecc.) oppure non vi siano punti di discontinuità nelle giunzioni dei teli (quest’ultimo ovviamente solo per le membrane prefabbricate, saldate in opera).

Per quanto riguarda le membrane prefabbricate polimeriche (PVC-P, TPO, ecc.) i Produttori, praticamente ormai sempre, realizzano i teli con il sistema conosciuto come “Sygnal layer” che permette l’immediata individuazione visiva, per l’effetto del contrasto dei colori, di tagli, abrasioni o fori, attraversanti almeno lo strato di membrana superiore più chiara.

Per quanto riguarda le membrane prefabbricate, se è piovuto da poco tempo, per la ricerca dei punti d’infiltrazione, si potrà operare (con un rullo metallico o con il piede) anche con una pressione sulle giunzioni di saldatura, per verificare, visivamente, l’eventuale uscita di acqua o bollicine d’aria, che segnalerebbe una possibile discontinuità della saldatura, con conseguente ritenzione d’acqua sotto lo strato impermeabile.

 

CONTROLLO MECCANICO

Questa metodologia di collaudo, utilizzabile solo con le membrane prefabbricate, saldate in opera, deve essere effettuato mediante apposito attrezzo (punteruolo a punta leggermente ripiegata e smussata) fatto scorrere lungo la linea di saldatura, con una certa pressione, per verificare l’integrità e la continuità della saldatura stessa.

La penetrazione della punta dell’attrezzo tra i due spessori di membrana sovrapposti sulle giunzioni segnala un’anomalia della giunzione stessa, dovuta ad un’errata saldatura e/o incollaggio, che potrebbe essere solo presente sulla parte iniziale o passante su tutta la larghezza della sormonta.

 

TEST FINALE

La soluzione più diffusa è costituita dalle prove di invaso.

Questa metodologia di collaudo e possibile con tutte le tipologie d’impermeabilizzazione, ma solo con coperture a bassa pendenza, dove vi sia un perimetro di contenimento continuo oppure dove il contenimento possa essere realizzato, sempre in continuo, almeno con un risvolto impermeabile provvisorio.

Si consiglia sempre di suddividere comunque la superficie di collaudo, di coperture molto estese, in settori separati d’invaso, per una più semplice individuazione di eventuali punti d’infiltrazione. La prova d’invaso dovrà durare un tempo ≥72 ore, dopo le quali verrà effettuato un sopralluogo nei locali sottostanti per verificare la presenza o meno di gocciolamenti segnalanti infiltrazioni. Da verificare in particolare i fori passanti degli scarichi e i tagli di giunto di dilatazione, visibili a plafone nei locali sottostanti la copertura, da dove più facilmente potrebbe trovare sfogo e gocciolare l’acqua.

Alternative alle prove di invaso sono quelle con metodo di localizzazione delle perdite basato sulla determinazione della direzione dei flussi di corrente generati artificialmente.

 

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